Kale, il cavolo riccio che sta conquistando tutti nel mondo

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Kale, il cavolo riccio che sta conquistando tutti nel mondo

Il kale, in Italia conosciuto come cavolo riccio, è un vegetale che, negli ultimi anni, ha acquisito grande fama in cucina. Il merito di questo successo, indubbiamente, è da attribuire alle sue incredibili proprietà, che lo rendono un superfood. Vediamo quali sono le caratteristiche del kale, le sue proprietà benefiche e le modalità per cucinare questa verdura.

Kale, il superfood che nasce come erba povera

Il termine kale a molti non dirà tanto, così come pure il termine scientifico brassica oleracea sabellica. Eppure, il cavolo riccio, com’è maggiormente conosciuto nella cucina tipica locale, è un prodotto spesso utilizzato nei piatti della tradizione contadina. Il suo nome, quello di cavolo riccio, come lascia facilmente intuire, è dovuto alla caratteristica delle sue foglie. Al di là delle caratteristiche fisiche, ciò che negli ultimi anni ha avvicinato sempre più persone a questa pietanza, sono le sue caratteristiche nutritive. Iniziamo a guardare più da vicino il cavolo kale.

Il cavolo kale, com’è fatto e qual è la sua storia

Come già detto, il cavolo kale viene definito riccio in Italia proprio per la caratteristica forma delle sue foglie. Da un punto di vista botanico, il kale è un cultivar del cavolo, le cui foglie sono commestibili. Sebbene talvolta esso possa essere anche definito come cavolo riccio nero, le sue foglie sono tipicamente di colore verde o, al massimo, viola. A differenza del cavolo cappuccio, poi, i cavoli kale non formano una testa, ma hanno uno sviluppo più simile a quello del cavolo selvatico.

Da un punto di vista storico, questo cavolo ha origini nel Mediterraneo e nell’Asia minore. Testimonianze di coltivazioni di cavolo riccio risalgono addirittura al 2000 a.C. Più tardi, nel IV secolo a.C., anche in Grecia iniziarono le coltivazioni di cavolo riccio. Poco dopo, il cavolo a foglia riccia sembra essere giunto anche in Italia, presso l’antica Roma, dove veniva chiamato cavolo sabellico ed è considerato un antenato del cavolo che oggi conosciamo. Successivamente, il kale ha raggiunto un po’ in tutto il mondo, dalla Russia agli Stati Uniti d’America, dove veniva utilizzato principalmente a scopo decorativo. Attualmente, questa coltivazione trova collocazione nei paesi del nord, come la Germania settentrionale, e in nord America. In queste zone, i cavoli ricci trovano il clima fresco di cui hanno bisogno per crescere al meglio. Ma di questo, ne parleremo più avanti nell’articolo.

Le proprietà nutritive del cavolo nero e perché è così desiderato

Il kale negli ultimi anni è diventato un cibo particolarmente apprezzato per quanti desiderano stare attenti alla propria alimentazione. Questo perché il cavolo riccio, come dimostrano numerose ricerche scientifiche, possiede innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo umano, al punto tale che viene annoverato fra i supercibi.

In primo luogo, il kale contiene un’elevata quantità di vitamina C, che favorisce la rigenerazione dei tessuti, stimolano la produzione di alcuni neurotrasmettitori e promuovono il funzionamento di diversi enzimi. Oltre, ovviamente, alla funzione immunitaria e antiossidante, per cui la vitamina C è particolarmente indicata. Il cavolo riccio, inoltre, è anche ricco di betacarotene, che ha proprietà antiossidanti, e di vitamina A, che invece favorisce la risposta immunitaria e la rigenerazione dei tessuti. Un altro nutriente particolarmente importante per l’organismo umano di cui è ricco il kale è la vitamina K. Questo tipo di vitamina è fondamentale per il processo di coagulazione del sangue e per la salute delle ossa. Grazie alla luteina e alla zeaxantina, come molti vegetali a foglia verde, è in grado di proteggere gli occhi. In ultimo, non meno importante, il kale è anche molto ricco di calcio, che ovviamente garantisce la salute delle ossa.

La coltivazione del cavolo riccio in Italia

La coltivazione del cavolo riccio è molto diffusa in Italia. Questo perché il kale si adatta con sufficiente facilità alle temperature basse, rendendolo di fatto una coltivazione tipicamente autunnale e invernale. Questo consente di inserire facilmente il cavolo nelle zuppe e nelle minestre. Organizzandosi con sufficiente tempismo, comunque, è possibile raccogliere foglie di cavolo riccio praticamente per tutto l’anno.

Il periodo della semina avviene, se la coltivazione parte dal semenzaio, da febbraio. In ogni caso si può proseguire fino a luglio. La raccolta inizia all’incirca a due mesi dal trapianto, ma comunque dipende molto dal periodo di semina e dall’andamento stagionale.

Esistono comunque diverse varietà di kale:

  • black kale o cavolo toscano: ha foglie irregolari, che ricordano la pelle rugosa dei rettili; il sapore di questo cavolo è delicato, con una importante nota dolce;
  • kale o cavolo riccio: la foglia si caratterizza proprio per la sua forma arricciata; il sapore è più intenso del precedente, con una nota di amaro e una importante nota di terra;
  • baby green kale: si caratterizza per la foglia di piccole dimensioni, increspata e frastagliata; dal punto di vista del sapore, ha una forte nota terrosa;
  • baby black kale: le foglie sono di piccole dimensioni, ma allungate; il sapore è caratteristico, con una leggera nota di piccantezza e un retrogusto terroso.

Queste ultime varietà, in particolare, sono quelle coltivate da Altamura OP.

Come cucinare il kale: alcuni consigli di consumazione

Proprio il grande successo di cui sta godendo il kale ha dato vita a numerose ricette che utilizzano questo ortaggio. Il cavolo riccio, comunque, può essere anche consumato da crudo, avendo cura di utilizzare le foglie più interne. Queste, oltre a essere più tenere, sono anche più ricche di vitamina C.

Passando alle ricette per il cavolo riccio possiamo trovare innumerevoli spunti. La ricetta più famosa, ovviamente, è la zuppa di cavolo riccio e fagioli. Un piatto semplice, tipico della tradizione contadina, che può donare calore nelle sere d’inverno più rigide, se accompagnato con qualche crostino di pane. Sostituendo ai fagioli i ceci, poi, si può fare un’ottima insalata di cavolo riccio con ceci: fresca e saporita, anche questo piatto saprà darvi soddisfazioni. Non soltanto secondi piatti, però. Il cavolo riccio, infatti, si presta anche per degli ottimi primi piatti. Una proposta da provare indubbiamente è il pesto di cavolo riccio e noci: cremoso e saporito, sarà un’innovativa rivisitazione del più tradizionale pesto alla genovese. Di ricette, insomma, ce ne sono tantissime: basta solo sperimentare e scoprire la bontà di questo ortaggio.