Erbe spontanee: il progetto contro gli sprechi di Altamura OP con La Capra Selvatica

Erbe spontanee: il progetto contro gli sprechi di Altamura OP con La Capra Selvatica

Il termine “erba spontanea” indica una pianta che cresce senza alcuna attività di coltivazione. Tali erbe, infatti, nascono, crescono e si riproducono in maniera del tutto autonoma nel suolo che le ospita grazie agli elementi nutrivi contenuti in esso. Altro fattore che ne condiziona la crescita è il microclima della zona circostante: ogni area geografica, infatti, ha il suo specifico gruppo di erbe spontanee che crescono proprio in virtù delle condizioni climatiche favorevoli caratteristiche di quel luogo. Vediamo quali sono le più diffuse e le proprietà che le contraddistinguono.

Erbe spontanee: proprietà e benefici

Molte erbe spontanee sono commestibili: infatti nella cucina popolare queste piante venivano raccolte ed utilizzate come cibo ricorrente sulle tavole. Inoltre buona parte delle erbe spontanee rientrano tra le erbe officinali, perché contengono principi attivi utilizzati per fini terapeutici. È opportuno sottolineare, però, che non tutte le erbe spontanee sono edibili e medicamentose: alcune, infatti, risultano non commestibili. Pertanto, per maneggiarle è fondamentale conoscerle a fondo e saperle distinguere.

L’Italia, grazie alla sua importante biodiversità, presenta un’ampia varietà di erbe spontanee che impreziosiscono il suo già unico patrimonio naturale e il settore della ristorazione – e della gastronomia in generale, tra quelli che si evolvono ad un ritmo maggiore, seguendo i cambiamenti della società o, in alcuni casi, dettandoli esso stesso – se ne è accorto da tempo. Le erbe spontanee, da qualche anno a questa parte, sono state riscoperte come vero e proprio trend anche nella cucina di qualità che sta puntando con forza sul tema del vegetale: sono molti, infatti, gli chef che hanno deciso di studiarle attentamente e selezionarle come prelibati ingredienti per i propri piatti. Questo dovuto principalmente a due fattori:

  • l’intenzione di orientarsi verso una cucina sempre più legata al proprio territorio, fatta di chilometro zero e ricerca delle materie prime con l’esaltazione degli elementi cosiddetti “poveri”;
  • l’attenzione alla sostenibilità e alla circolarità, limitando al massimo non solo gli sprechi ma soprattutto gli scarti, dandogli un nuovo scopo.

 

Erbe spontanee: quali sono le più diffuse

Qui un piccolo elenco di alcune tra le erbe spontanee più comuni e diffuse sul territorio italiano:

Borragine: i suoi semi sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, la borragine è usata anche come antinfiammatorio ed è utile per il sistema cardiovascolare.

Cicoria: pianta perenne dai fiori celesti, efficace contro la sonnolenza e benefica per i reni e per il fegato.

Portulaca: erba ad alto contenuto di omega-3 e molto utilizzata in cucina nelle misticanze.

Ortica: ha foglie commestibili se cotte adeguatamente e, in agricoltura, ha effetti antiparassitari.

Ruchetta selvatica: cresce soprattutto in luoghi impervi ed è consumata nelle insalate o sulla pizza.

Tarassaco: conosciuto anche come dente di leone, è ricco di sali minerali, vitamine A, C, E e di proteine.

Piantaggine: pianta perenne diffusissima in campagna, contiene molti tannini, flavonoidi, acidi fenolici, saponine, sali minerali ed altre utili sostanze naturali che si rivelano antinfiammatorie, espettoranti e cicatrizzanti.

Amaranto: di origine sudamericana ma poi diffusasi in varie parti dell’Europa, contiene sali minerali, calcio, ferro, vitamina A e C.

Farinello: le sue proprietà sono assimilabili a quelle degli spinaci e, per alcuni aspetti, addirittura migliori (ad esempio il farinello contiene più ferro). Le foglie più giovani sono, inoltre, ricche di fosforo, potassio e vitamina B1.

 

Da scarto a risorsa: il progetto di Altamura OP

In casa Altamura OP la sempre grande attenzione alla sostenibilità passa anche per azioni volte a ridurre sprechi e scarti.

Di recente, infatti, Altamura OP ha avviato una collaborazione con La Capra Selvatica, noto influencer di Instagram di recente protagonista di una rubrica su Rai 2 all’interno della trasmissione L’almanacco condotta da Drusilla Foer – al secolo Emanuele Cavaiolo, botanico, agronomo e vegan forager (raccoglitore di piante spontanee), studioso degli aspetti biologici e strutturali delle piante e consulente vegetale dal seme al piatto – allo scopo di individuare le erbe spontanee che crescono nelle varie aziende agricole del gruppo dislocate sul territorio.

 

Da questo studio sono state individuate diverse specie totalmente commestibili, come la portulaca, il farinello, l’amaranto. Da qui l’idea di identificarle, selezionarle, raccoglierle e confezionarle in un mix che prenderà il nome di Mix Selvatico, accompagnato dal simpatico payoff “brucato e selezionato da La Capra Selvatica”.

Questo progetto, a cui l’azienda tiene particolarmente, mira a convertire uno scarto in vera e propria risorsa alimentare: di fatto, le erbe spontanee vengono spesso estirpate e buttate via, con conseguente impiego di risorse per il loro smaltimento, e quindi anche di consumi. Un progetto, dunque, altamente sostenibile e a tratti visionario, che intende spingersi fino alla sensibilizzazione sull’impiego di questi vegetali nell’alimentazione quotidiana.

Il mix selvatico sarà in vendita dal prossimo Novembre.

Per info e commercializzazione info@opaltamura.com