Consumo di verdura: l’importanza nell’alimentazione di oggi e di domani

Consumo di verdura: l’importanza nell’alimentazione di oggi e di domani

Il consumo giornaliero di verdura, così come della frutta, negli anni è andato crescendo e, con la pandemia, ha avuto l’accelerazione definitiva. Entrambi gli elementi sono da sempre compresi nella celeberrima dieta mediterranea, ma i numeri sono ulteriormente aumentati. A rivelarlo sono i dati rilevati dagli enti di statistica, sia italiani che europei.

Eurostat, ad esempio, ha provato ad analizzare se questo aumento fosse legato al grado di istruzione dei cittadini europei e, in realtà, sembra che non ci sia un vero e proprio nesso: indipendentemente dal livello di scolarizzazione, in tutti i paesi il consumo di verdura e frutta è cresciuto.

Alcune differenze, invece, emergono se il dato di rapporta ad una suddivisione per fasce d’età: a partire dal segmento 45-64 anni, si nota che cresce il numero di persone che, correttamente, consuma frutta e verdura almeno 5 volte al giorno, mentre si abbassa il numero di coloro che ne mangiano una sola o porzione o, peggio ancora, nessuna.

Volendo azzardare un’ipotesi sulle motivazioni dietro questo fenomeno, potremmo dire che con il passare del tempo si diventa più giudiziosi, più esperti del proprio corpo e più attenti alla salute. Ma, allo stesso tempo, questo vuol dire che la fascia 15-24 anni e 25-34 anni sono ancora troppo poco consapevoli dell’importanza che frutta e verdura ricoprono nell’economia di un’alimentazione sana e, di conseguenza, c’è ancora molto da fare in ottica di sensibilizzazione.

 

Consumo di verdura: la situazione in Italia

L’introduzione di frutta e verdura nell’alimentazione è fondamentale, soprattutto in un Paese mediterraneo come l’Italia. Il consumo quotidiano di prodotti orto-frutticoli, meglio ancora se di stagione, dovrebbe – auspicabilmente – superare le 5 porzioni raccomandate dalle linee guida internazionali, attraverso non soltanto i 3 pasti principali, ma anche nei cosiddetti spuntini e inserendoli a come ingredienti “a corredo” delle portate in tavola.

Tornando ai dati, nel biennio 2020-2021 il 52% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni consuma al massimo 2 porzioni di frutta o verdura al giorno, il 38% arriva a 4 porzioni e solo l’8% ne consuma la quantità raccomandata di 5 porzioni. Fortunatamente, negli anni, il numero di persone che non consuma affatto né frutta né verdura si è estremamente assottigliato, fino ad assestarsi all’odierno 2%.

Le donne, in questo caso, si mostrano più “virtuose” degli uomini, e da un punto di vista geografico il Nord e la Sardegna riportano un numero maggiore di persone che aderisce al “five a day” rispetto al Centro-Sud Italia.

I dati non sono disastrosi, ma il numero delle persone che in Italia consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno è ancora decisamente troppo basso. Per questo, ad aprile 2021, il ministero della Salute ha pubblicato il documento “Salute a portata di mano: Decalogo per il consumo di frutta e verdura” con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare i consumatori che mostrano ancora segni di arretratezza sull’alimentazione.

 

Consumo di verdura: il decalogo del Ministero della Salute

Il testo redatto dal MS contiene una serie di indicazioni riassuntive e pratiche e mira a sensibilizzare non solo il consumatore finale diretto, ma anche la categoria dei “genitori”, affinché adottino uno stile di alimentazione sana, varia ed equilibrata per tutta la famiglia. Vediamo quali consigli contiene:

1) La regola del cinque

Il decalogo del Ministero della Salute, ovviamente, non contraddice le linee guida europee. La quantità di 5 porzioni è raccomandata come dose minima da assumere nell’arco della giornata, con particolare attenzione a prediligere la frutta e la verdura di stagione;

2) Fare scorta

Fare in modo di avere sempre frutta e verdura nel frigorifero o nel surgelatore riduce la possibilità che ci si nasconda dietro l’alibi del non averla pronta all’uso. Sembra banale, ma seguendo questo consiglio è sicuramente più agevole far diventare un obbligo una piacevole abitudine;

3) Non solo contorno

Considerare le verdure un alimento proprio solo della portata del contorno ne limita di gran lunga le occasioni di consumo. In realtà molte di loro, come le carote, i finocchi e il sedano, sono perfette anche per essere sgranocchiate come snack negli spuntini di metà mattinata e nel pomeriggio;

4) Ricarica la tua energia

Indipendentemente dalla tua attività principale, che tu sia uno studente alle prese con gli esami o un imprenditore alla guida del proprio business, hai sempre bisogno di fare il pieno di energia. Frutta e verdura sono validi alleati in questo senso, perché costituiscono una vera e propria fonte di energia naturale;

5) Sfrutta ogni sua parte

Quello che si dice del maiale (che non si butta via niente) in realtà vale ancor di più per la verdura e la frutta. I gambi, ad esempio, si possono realizzare ottimi brodi e zuppe. Con la polpa residua della frutta si possono preparare ottimi estratti e bevande;

6) Cotte, ma non troppo

Giocare con le consistenze, cuocendo le verdure fino a renderle croccanti, è un valido modo di “trasformare” la verdura in un alimento gradevole anche ai palati più esigenti. Attenzione a non cuocerle troppo, per evitare che perdano i propri nutrienti durante la preparazione;

7) Un piatto… unico!

Unire le verdure in un piatto unico insieme a cereali e legumi consente di assumere in un sol colpo tutto l’apporto di sostanze nutritive di cui hai bisogno, ottima strategia per chi non ha tempo di mangiare le classiche tre portate per ogni pasto;

8) Soddisfa la gola

Molti non riescono a rinunciare a qualche vizio a tavola, come ad esempio i dolci. Allora perché non sfruttare questa “debolezza” e convertirla in opportunità? Aggiungendo frutta al dolce sicuramente non diventerà magicamente sano o ipocalorico, ma ci consentirà di assumere i sui nutrienti senza rinunciare al gusto.

 

Il documento “Salute a portata di mano: Decalogo per il consumo di frutta e verdura” è consultabile in originale qui.